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martedì 7 agosto 2012

Libri


Il racconto di un libro attraverso il racconto di una tela

Greta e il fato, copertina, Edizioni Eracle

Quante volte, magari recandoci presso un mercatino delle pulci, abbiamo fantasticato su chi fosse il proprietario degli oggetti che avevamo di fronte? Cosa accadrebbe, allora, se uno di quegli oggetti condizionasse la nostra vita? Qualcuno, in questo caso Caterina Mion, ha raccontato questa storia, la storia di Greta, Greta e il suo quadro, Greta e il fato. Greta sì, una ragazza che non ha ben chiaro ciò che vuole dai propri giorni, che si accontenta smodatamente delle conoscenze che già ha maturato, che non si impegna a cercare il grande amore che un po' tutte le donne della sua età non hanno trovato, ma che inconsciamente cercano. Questo è il mondo di Greta, prima quasi infermiera, poi assistente della segretaria dello zio e, infine, improvvisata commerciante ambulante. 
Un romanzo di esordio che indaga sentimenti comuni di fronte alle difficoltà quotidiane, che innalza il valore dell'amicizia con annessi problemi a virtù. Monica, Piero, Agata, Tori, i genitori di Greta e tanti altri personaggi rappresentano gli elementi di un puzzle che potrà essere svelato solo proseguendo attraverso una storia lineare; che sia il destino al quale non ci si può ribellare a guidare gli eventi della vita della ragazza o, come Greta chiama il quadro comprato al mercatino delle pulci di Montmartre, il Fato?
Caterina Mion, l'autrice nata a Torino nel 1970, ha frequentato un breve corso di scrittura creativa alla Holden (la scuola di Baricco) e attraverso questo suo primo dattiloscritto vuole raccontare a tutti come si possa trasformare il mondo che gira intorno a noi non soltanto per mezzo dell'introduzione di un nuovo oggetto tra i tanti scontati, bensì e soprattutto attraverso una ricerca costante di sé stessi e, perché no, attraverso le verità che portano dentro le persone che ci accompagnano nella vita.


La redazione

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