VdC: la carta e i suoi costi
Copie presso Scienze Politiche |
Dopo un breve
periodo rigenerante il free press di Catania, Voci di Città, è di nuovo in campo assieme ai giovani
intraprendenti che lo compongono, pronti, ancora una volta, a denunciare e
colpevolizzare la corruzione e la mancanza di valori civili della propria
realtà cittadina. Eppure, la riapertura del loro piccolo progetto, iniziato
solo sei mesi fa, è stata fortemente messa a rischio in seguito all’inaspettata
e imprevedibile notizia della rinuncia di collaborazione da parte della
tipografia “Edit Graphic”, che ha immediatamente messo in allarme rosso la
produzione cartacea e, in più, portato a considerare la possibilità di rinuncia
nel continuare la distribuzione del mensile nei diversi luoghi del centro e
della periferia a causa dei prezzi esorbitanti e insostenibili richiesti dalle
più note tipografie della città; tuttavia, non è stato così.
Esattamente una
settimana prima della pubblicazione del nuovo numero, la tipografia “Francesco Lazzara”
è venuta incontro alle esigenze economiche dei ragazzi, riponendo fiducia nelle
loro capacità e avvertendo in loro il desiderio di crescere e fare qualcosa per
la loro città. Ecco che, allora, pieni di adrenalina e convinti che, dopo
questo scoglio tutto sarebbe potuto sistemarsi, i giovani coraggiosi si ripresentano
nei bar e nelle Università con un numero incentrato sulla differenza tra gli
artigli della corruzione del potere e la povertà umile e onesta che sta
lentamente crescendo sotto la pressione dei “parassiti sociali”, di quegli
stessi che provocano il fenomeno della piromania, dell’inciviltà e dello sdegno
morale; intanto le elezioni regionali sono sempre più vicine, e, secondo le
ultime notizie, sembra che il candidato Nello Musumeci sia il favorito, perché
fermo nella decisione di lasciarsi giudicare dalla credibilità di
amministratore attraverso le proprie azioni di responsabilità nei confronti del
popolo catanese; ma altre sconvolgenti notizie si leggono nelle pagine: la
moneta elettronica ideata per risolvere l’incessante problema dell’evasione
fiscale appare agli italiani come una sorta di “dittatura bancaria” la quale,
imponendo le proprie leggi, otterrà, con l’andare del tempo, il controllo su
tutta l’economia del Paese in crisi; a questo, vengono aggiunte novità dalla
Svizzera, ribattezzata con il nome di “arsenale” perché, nell’ignoto più
assoluto, procede con il contrabbando di armi da fuoco che, come per caso,
riesce a superare i controlli della frontiera senza alcun danno. Questo e altro
nel nuovo e, dobbiamo forse aggiungere, “travagliato” numero di Voci di
Città, distribuito a Catania dal 27 settembre.
Andrea Battaglia
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