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domenica 30 settembre 2012

Comunicato Stampa


VdC: la carta e i suoi costi 

Copie presso Scienze Politiche

Dopo un breve periodo rigenerante il free press di Catania, Voci di Città, è di nuovo in campo assieme ai giovani intraprendenti che lo compongono, pronti, ancora una volta, a denunciare e colpevolizzare la corruzione e la mancanza di valori civili della propria realtà cittadina. Eppure, la riapertura del loro piccolo progetto, iniziato solo sei mesi fa, è stata fortemente messa a rischio in seguito all’inaspettata e imprevedibile notizia della rinuncia di collaborazione da parte della tipografia “Edit Graphic”, che ha immediatamente messo in allarme rosso la produzione cartacea e, in più, portato a considerare la possibilità di rinuncia nel continuare la distribuzione del mensile nei diversi luoghi del centro e della periferia a causa dei prezzi esorbitanti e insostenibili richiesti dalle più note tipografie della città; tuttavia, non è stato così.
Esattamente una settimana prima della pubblicazione del nuovo numero, la tipografia “Francesco Lazzara” è venuta incontro alle esigenze economiche dei ragazzi, riponendo fiducia nelle loro capacità e avvertendo in loro il desiderio di crescere e fare qualcosa per la loro città. Ecco che, allora, pieni di adrenalina e convinti che, dopo questo scoglio tutto sarebbe potuto sistemarsi, i giovani coraggiosi si ripresentano nei bar e nelle Università con un numero incentrato sulla differenza tra gli artigli della corruzione del potere e la povertà umile e onesta che sta lentamente crescendo sotto la pressione dei “parassiti sociali”, di quegli stessi che provocano il fenomeno della piromania, dell’inciviltà e dello sdegno morale; intanto le elezioni regionali sono sempre più vicine, e, secondo le ultime notizie, sembra che il candidato Nello Musumeci sia il favorito, perché fermo nella decisione di lasciarsi giudicare dalla credibilità di amministratore attraverso le proprie azioni di responsabilità nei confronti del popolo catanese; ma altre sconvolgenti notizie si leggono nelle pagine: la moneta elettronica ideata per risolvere l’incessante problema dell’evasione fiscale appare agli italiani come una sorta di “dittatura bancaria” la quale, imponendo le proprie leggi, otterrà, con l’andare del tempo, il controllo su tutta l’economia del Paese in crisi; a questo, vengono aggiunte novità dalla Svizzera, ribattezzata con il nome di “arsenale” perché, nell’ignoto più assoluto, procede con il contrabbando di armi da fuoco che, come per caso, riesce a superare i controlli della frontiera senza alcun danno. Questo e altro nel nuovo e, dobbiamo forse aggiungere, “travagliato” numero di Voci di Città, distribuito a Catania dal 27 settembre.

Andrea Battaglia

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