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domenica 29 aprile 2012


La rinascita dell’MSI e la figura di Gaetano Saya




In questi ultimi tempi non sono passati inosservati, anche grazie all'intervista a Gaetano Saya da parte dei giornalisti della nota trasmissione televisiva "Le Iene", gli obiettivi e il programma politico del rinato MSI, accusato dalla stragrande maggioranza della popolazione di rifarsi all'esperienza e all'ideologia fascista.
Il movimento nacque, infatti, subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale dalle idee di diversi gruppi neofascisti per poi estinguersi, lasciando spazio ad "Alleanza Nazionale" di Gianfranco Fini nel 1995. Tuttavia, mentre il partito di Gianfranco Fini si allontanava sempre più dall'impostazione voluta da Giorgio Almirante (reduce della Repubblica Sociale Italiana di Salò), fino a confluire nel "Popolo delle libertà" di Silvio Berlusconi, Gaetano Saya ha deciso di rifondare l'MSI, rimanendo fedele ai vecchi principi.
Analizzando gli ideali di Saya e compagni, anche grazie alla già citata intervista televisiva, notiamo innanzitutto il carattere bellicoso di questo movimento, a partire dalla creazione delle "Legioni per la sicurezza e la difesa della patria", passando per la risoluzione drastica dello sbarco degli immigrati («una raffica a prua e poi una a bordo»). Inoltre, nonostante lo stesso "Capo" cerchi di non ammetterlo, non si può negare la discriminazione nei confronti delle donne e degli omosessuali, oltre ad un acceso odio verso i  non italiani, che dovrebbero in qualsiasi caso lasciare il nostro Paese per tornare al loro. Va evidenziata, altresì, una drastica riduzione della libertà di stampa, con un controllo diretto di tutte le testate giornalistiche, e l'obbligo dei cittadini di praticare sport o comunque attività fisica. Sebbene il Capo del nuovo MSI si definisca un "non fascista", tirando le somme ci si rende conto che il suo programma abbia più d'un punto in comune con quello di Benito Mussolini, senza dare molta importanza alle affinità di abbigliamento, gesti e simboli.
In conclusione: possiamo affermare che i sostenitori del rinato MSI paragonino il nostro periodo storico a quello precedente il fascismo, ritenendo che le soluzioni ai problemi dell'Italia siano la difesa con le armi, l'imposizione di regole ferree e la discriminazione nei confronti di alcune specifiche classi,  con una scarsa possibilità di ribellione, come afferma lo stesso Saya: «diritto di critica sì, faziosità no.»
Sarebbe sbagliato dare scarsa importanza alla rifondazione dell'MSI, considerando la delusione di chi avrebbe voluto un partito sempre fedele agli ideali fascisti ed ha dovuto sopportare, invece, lo scioglimento dello stesso e la necessità di ripartire ancora una volta da zero.


Claudio Pennisi 

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