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giovedì 24 maggio 2012


Tagli alla cultura, un’offesa alla città


Tagli alla cultura. La mannaia si abbatte sui bilanci delle maggiori istituzioni culturali cittadine: il Teatro Massimo Bellini e lo Stabile. Cinque milioni di euro in meno al primo, oltre due milioni all’altro, secondo quanto previsto dalla finanziaria regionale. In sostanza si potranno a stento pagare i dipendenti, ma non svolgere la benché minima attività. Da templi del bel canto e della prosa a miseri stipendifici. Le maestranze vogliono scongiurare questa soluzione, con senso di responsabilità e compostezza stanno contestando quanto è stato deciso a Palermo. Lo fanno per difendere non solo la loro dignità di professionisti e di persone, ma anche il patrimonio artistico secolare che custodiscono insieme alla fama internazionale perché sia il Bellini che lo Stabile rappresentano pagine importati nella storia della lirica e del teatro non solo italiani. L’attenzione per la cultura è uno di quei parametri sui quali si misura la civiltà di una comunità. In Sicilia, a Catania, siamo ormai con i numeri in rosso e non è affatto vero che la cultura non porta ricchezza.
Tutt’altro.

Dott. Daniele Lo Porto 

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